Origine dei mestieri || Certificazioni Eur1 , Eur-Med , Cumuli e trattati

Il concetto di origine nel commercio internazionale è fondamentale per determinare le tariffe applicabili, gli accordi commerciali e i requisiti normativi per le merci. Comprendere l’origine delle merci è essenziale per le imprese impegnate nel commercio transfrontaliero, poiché influisce sui dazi che pagano e sui benefici che possono richiedere nell’ambito di vari accordi commerciali.

Tipi di origine

Esistono due tipi principali di origine: preferenziale e non preferenziale.

Le merci hanno diritto all’origine preferenziale quando soddisfano criteri specifici delineati negli accordi commerciali tra paesi o regioni. Questi beni hanno diritto a tariffe ridotte o nulle quando scambiati tra le parti dell’accordo. I criteri in genere implicano regole su dove vengono prodotti i beni, il valore aggiunto nel paese di origine e altri fattori che garantiscono che i beni siano sufficientemente collegati al paese che rivendica l’origine preferenziale.

Le merci che non soddisfano i criteri per l’origine preferenziale rientrano nell’origine non preferenziale. Queste merci sono soggette alle tariffe e ai dazi standard applicabili alle importazioni da paesi senza accordi commerciali speciali. L’origine non preferenziale viene solitamente determinata in base al paese in cui i beni sono stati interamente ottenuti o in cui è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale.

Il ruolo degli accordi commerciali

Gli accordi commerciali svolgono un ruolo fondamentale nel determinare l’origine delle merci e i vantaggi che possono essere rivendicati. Gli accordi commerciali bilaterali e multilaterali stabiliscono le regole per determinare se le merci possono beneficiare di un trattamento preferenziale. Questi accordi spesso includono disposizioni per il “cumulo”, che consente di combinare attività di produzione in paesi diversi per soddisfare i criteri di origine.

Ad esempio, nel cumulo diagonale, è possibile combinare materiali provenienti da più paesi che fanno parte di un accordo commerciale e il prodotto finale può comunque beneficiare di un trattamento preferenziale se soddisfa i criteri specificati. Comprendere questi accordi è fondamentale affinché le aziende possano massimizzare i vantaggi e garantire la conformità alle normative sul commercio internazionale.

L’impatto delle misure protettive

Misure protettive come dazi antidumping e misure di salvaguardia possono influenzare il trattamento preferenziale delle merci. Queste misure sono implementate per proteggere le industrie nazionali dalla concorrenza sleale o da improvvisi aumenti delle importazioni. I dazi antidumping vengono imposti quando un prodotto viene venduto nel paese importatore a un prezzo inferiore a quello del mercato interno, il che può danneggiare le industrie locali. Le misure di salvaguardia sono restrizioni temporanee, come dazi o quote aggiuntive, imposte per proteggere settori specifici da un improvviso aumento delle importazioni.

Queste misure non annullano necessariamente l’origine preferenziale delle merci ma possono influenzare le aliquote del dazio e la possibilità di richiedere un trattamento preferenziale. Anche se le merci beneficiano di un’origine preferenziale ai sensi di un accordo commerciale, potrebbero comunque essere soggette a dazi aggiuntivi se sono in vigore misure di protezione.

Una documentazione adeguata è essenziale per richiedere il trattamento preferenziale. Quando si importano merci è fondamentale dichiararne correttamente l’origine sui documenti doganali. Ciò include la fornitura dei certificati o delle dichiarazioni necessari che dimostrano che le merci soddisfano i criteri di origine preferenziale. In caso contrario, si rischia la perdita dei benefici tariffari e potenziali sanzioni.

Le aziende devono garantire che la loro documentazione sia accurata e completa, poiché le autorità doganali fanno affidamento su queste informazioni per determinare i dazi applicabili e verificare il rispetto degli accordi commerciali.

Comprendere gli accordi commerciali e le procedure doganali

Quando si importano merci nell’Unione Europea (UE), è essenziale comprendere in che modo i vari accordi commerciali e le certificazioni influiscono sul trattamento di tali merci alla dogana. A seconda dello specifico accordo di libero scambio in vigore, le merci possono entrare nel mercato dell’UE a dazio zero se rimangono entro la quota stabilita per quel tipo di prodotto.

Anche se un prodotto è di origine non preferenziale, il che significa che non si qualifica per un trattamento tariffario preferenziale nell’ambito di uno specifico accordo commerciale, può comunque beneficiare di un trattamento preferenziale. Questa ammissibilità dipende spesso dal rispetto di criteri specifici, come il rispetto di una quota predefinita.

Misure di salvaguardia e obblighi antidumping

Le misure di salvaguardia e i dazi antidumping operano separatamente dallo status di origine preferenziale. Anche se un prodotto rientra nell’origine preferenziale nell’ambito di un accordo commerciale, potrebbe comunque essere soggetto a dazi aggiuntivi. 

Ad esempio, l’importazione di piastrelle dalla Turchia nell’UE può essere soggetta a dazi antidumping, indipendentemente dalla dichiarazione di origine preferenziale del fornitore. 

Sebbene questa dichiarazione sia utile per le future esportazioni all’interno della zona paneuro-mediterranea, non esenta le merci da dazi o restrizioni iniziali. Comprendere queste interazioni è fondamentale per garantire la conformità e una documentazione adeguata.

Alcuni punti importanti da ricordare:

  • Rispetto delle quote: Le merci devono rimanere entro la quota stabilita per beneficiare dell’ingresso a dazio zero nell’UE.
  • Misure di salvaguardia: Queste misure si applicano indipendentemente dall’origine preferenziale e devono essere contabilizzate nelle dichiarazioni doganali.
  • Dichiarazione del fornitore: Fondamentale per le future esportazioni all’interno della zona paneuromediterranea, anche se non richiesto per l’entrata doganale iniziale.

Certificazione di origine preferenziale nell’esportazione e importazione doganale

Quando si gestiscono le fatture doganali di esportazione, è fondamentale comprendere i requisiti per la certificazione di origine preferenziale. In alcuni casi le aziende possono avere la possibilità di autocertificare l’origine preferenziale in fattura. È importante riportare con precisione questa autocertificazione sulla bolla doganale di esportazione perché ha lo stesso valore di un certificato EUR.1 o MED.

Gestione dei documenti di certificazione

Per le merci dichiarate con origine preferenziale da un esportatore autorizzato, in genere è richiesta una firma originale. Se il fornitore è esente dalla firma, procurarsi copia dell’autorizzazione che deroga a tale obbligo. Se il certificato è privo di firma è consigliabile richiederla o verificare l’approvazione dell’autocertificazione da parte del fornitore.

Un numero di registrazione del sistema REX consente l’autocertificazione dell’origine preferenziale senza firma. Il sistema REX consente di verificare la registrazione dell’operatore. Paesi come Canada e Singapore utilizzano codici simili e, finché il codice REX è valido, non sono necessarie firme aggiuntive.

Se le fatture originali non sono disponibili, le pratiche moderne suggeriscono che una versione PDF autentica della fattura potrebbe essere accettabile, a condizione che non sia una falsificazione. Tuttavia, per le spedizioni inferiori a 6.000 €, dove qualsiasi esportatore può certificare l’origine preferenziale sulla fattura, la fattura deve essere originale e firmata.

Misure preferenziali non tariffarie

Le misure preferenziali non tariffarie si riferiscono ai benefici forniti da accordi che non sono stabiliti dalla tariffa doganale. Queste misure consentono un trattamento preferenziale non riflesso nella tariffa stessa ma fanno parte di accordi negoziati tra i paesi.

Per una maggiore comprensione, fare riferimento all’articolo 56 del codice doganale, che tratta di tariffe e contingenti, poiché aiuta a comprendere le misure non tariffarie. L’articolo 64 può anche fornire informazioni su come vengono applicate le misure di origine preferenziale e non tariffarie.

Certificazione di origine preferenziale e misure non tariffarie in dogana

Nel mondo del commercio internazionale, comprendere la certificazione di origine preferenziale e le misure non tariffarie è fondamentale per garantire la conformità e massimizzare i benefici. Questo articolo approfondisce le specifiche della certificazione di origine preferenziale, delle misure non tariffarie e delle sfumature delle normative tariffarie per quanto riguarda le procedure doganali.

Non tariffario Misure e riduzione dei dazi

Una misura non tariffaria potrebbe comportare quote che riducono o eliminano i dazi su beni specifici. Ad esempio, un prodotto con un dazio del 25% potrebbe essere esentato se rientra in una quota, indipendentemente dal suo status di origine preferenziale. Questo vantaggio è distinto dalle misure sull’origine preferenziale ed è legato alle quote piuttosto che alle riduzioni tariffarie.

Le misure sull’origine preferenziale potrebbero includere dazi zero dovuti ad accordi, come quelli specificati nell’SPG. Queste misure forniscono vantaggi a dazio zero basati sulle norme sull’origine preferenziale, riflettendo l’influenza degli accordi sulle aliquote del dazio. È fondamentale distinguere tra dazi zero dovuti alle quote e quelli dovuti a misure preferenziali.

Il ruolo delle tabelle di riduzione dei dazi

Gli accordi di libero scambio spesso utilizzano tabelle per specificare come le aliquote dei dazi verranno ridotte nel tempo. Tali tabelle dettagliano la progressiva riduzione dei dazi per ciascuna tipologia di prodotto a partire dalla data di entrata in vigore dell’accordo. La comprensione di queste tabelle aiuta a valutare l’impatto degli accordi di libero scambio su specifici settori merceologici.

Le aliquote del dazio possono variare a seconda del prodotto e delle specifiche del contratto. Per alcuni prodotti i dazi potrebbero essere azzerati immediatamente, mentre per altri potrebbero essere previste riduzioni graduali. L’analisi di queste variazioni può fornire informazioni sulla sensibilità dei diversi settori merceologici ai cambiamenti dei dazi.

La convenzione paneuromediterranea

La Convenzione Pan-Euro-Mediterranea è un accordo multilaterale con due appendici chiave: una con norme generali sull’origine per tutti i paesi membri e un’altra con disposizioni specifiche per alcuni paesi. Comprenderli entrambi è essenziale per un’interpretazione accurata. La convenzione comprende anche definizioni e linee guida fondamentali per applicare correttamente le norme sull’origine preferenziale.

Comprendere l’origine del prodotto negli accordi commerciali internazionali

Nel commercio internazionale, stabilire l’origine di un prodotto è fondamentale per poter beneficiare di un trattamento preferenziale nell’ambito degli accordi commerciali. Questi accordi forniscono un quadro per determinare in che modo i prodotti possono beneficiare di tariffe ridotte in base alla loro origine. Ecco una panoramica strutturata degli elementi chiave coinvolti in questo processo:

Gli accordi commerciali iniziano definendo i requisiti generali affinché un prodotto possa qualificarsi come originario di un particolare paese. Ciò implica diversi concetti chiave:

Prodotti interamente ottenuti: Alcuni accordi specificano che un prodotto deve essere interamente ottenuto all’interno di un paese per essere considerato di tale origine. Ciò significa che tutte le fasi significative della produzione devono avvenire nel paese specificato.

Cumulo dell’origine: Ciò consente di combinare prodotti provenienti da paesi diversi in modo da soddisfare i requisiti di origine. Tuttavia, il concetto di cumulo può essere complesso, con diverse definizioni e applicazioni nei diversi accordi.

Gli accordi commerciali descrivono inoltre in dettaglio le lavorazioni e le trasformazioni necessarie affinché i prodotti possano beneficiare dell’origine preferenziale:

Lavoro o trasformazione sufficienti: I prodotti devono essere sottoposti a operazioni specifiche per soddisfare i criteri di origine. Queste operazioni sono dettagliate negli allegati all’accordo, che elencano i processi richiesti per le diverse categorie di prodotti.

Processi insufficienti: alcuni processi sono ritenuti insufficienti per soddisfare i requisiti di origine. L’accordo delinea quali trasformazioni non contribuiscono al raggiungimento dello status di origine preferenziale.

Determinazione delle unità di riferimento

Le unità di riferimento svolgono un ruolo nello stabilire l’origine di un prodotto:

Quando si valuta l’origine di un prodotto, è essenziale determinare se componenti come l’imballaggio debbano essere inclusi nella valutazione dell’origine. Ad esempio, nel valutare se un paio di scarpe rientra nell’origine preferenziale, l’inclusione della scatola delle scarpe potrebbe influenzare la determinazione.

Accessori e Ricambi

Viene inoltre affrontata l’origine degli accessori e dei pezzi di ricambio:

Quando accessori e pezzi di ricambio vengono venduti insieme ad attrezzature o macchinari, l’accordo fornisce linee guida su come questi articoli dovrebbero essere trattati per contribuire all’origine del prodotto principale.

Assortimenti

Gli assortimenti comprendono insiemi di prodotti che possono provenire da origini diverse:

Gli accordi specificano come gestire gli assortimenti di prodotti classificati sotto la stessa voce ma con origini diverse. Ciò influisce sulla determinazione dell’origine dell’intero assortimento.

Elementi Neutri

Alcuni elementi sono considerati neutri e non influenzano la determinazione dell’origine:

Ad esempio, l’elettricità è un elemento neutro e non dovrebbe essere presa in considerazione quando si determina l’origine di un prodotto.

Requisiti territoriali

Mantenere l’integrità territoriale dei prodotti è fondamentale:

I prodotti devono mantenere il loro status di origine mentre si trovano nel paese di origine e devono essere trasportati direttamente nel paese di destinazione. Ciò impedisce che i prodotti perdano la loro origine preferenziale a causa della lavorazione o della manipolazione in altri paesi.

Gli accordi specificano in dettaglio come le merci possono essere esposte alle mostre senza incidere sul loro status preferenziale.

Dazi doganali e rimborsi

Gli accordi riguardano dazi doganali e rimborsi:

Questa regola impedisce rimborsi o esenzioni dai dazi doganali se successivamente si ritiene che un prodotto non soddisfi i criteri di origine. Essa garantisce che il trattamento preferenziale non venga compromesso.

Prova di origine

L’emissione e la gestione della prova di origine è una componente chiave:

Gli accordi delineano le procedure per il rilascio dei certificati di circolazione, come EUR.1 o EUR-MED, che certificano l’origine preferenziale dei prodotti. Forniscono inoltre linee guida per ottenere certificati duplicati, se necessario. Inoltre, gli operatori possono gestire scorte di diversa origine utilizzando metodi di contabilità separati, a condizione che dispongano di autorizzazione doganale.

Esportatori autorizzati

Gli esportatori autorizzati a rilasciare certificati di origine sono regolamentati:

Articoli specifici negli accordi delineano le funzioni e le responsabilità degli esportatori autorizzati, compresa la validità della prova di origine e la sua presentazione nelle dichiarazioni doganali.

Deroghe e documenti giustificativi

Gli accordi commerciali includono disposizioni per la rinuncia alla prova di origine in alcuni casi, come oggetti personali e spedizioni di basso valore, insieme a linee guida sui documenti giustificativi necessari. Descrivono inoltre le procedure per gestire le discrepanze e gli errori formali nella documentazione per garantirne l’accuratezza.

Inoltre, gli accordi sottolineano la necessità di cooperazione amministrativa, in cui le autorità doganali forniscono assistenza reciproca nella verifica delle dichiarazioni di origine e nella gestione della conformità. Comprendere questi elementi aiuta le imprese a gestire gli accordi commerciali internazionali e a garantire trattamenti tariffari preferenziali.

Comprendere l’origine del prodotto e gli accordi commerciali

Nel commercio internazionale, il calcolo del prezzo franco fabbrica è fondamentale per determinare l’origine di un prodotto. Questo processo prevede la valutazione se i materiali non originari subiscono lavorazioni o trasformazioni sufficienti per soddisfare i requisiti di origine preferenziali.

  • Identificare e applicare processi o trasformazioni richiesti per materiali non originari in modo che il prodotto finale soddisfi i criteri di origine preferenziale.
  • L’accordo include allegati che dettagliano processi e trasformazioni specifici. I certificati di origine, come EUR.1 o EUR-MED, sono allegati all’accordo.

Aspetti chiave dei protocolli di origine

Comprendere i protocolli di origine implica comprendere definizioni chiave come “produzione”, “prodotto”, “merci” e “valore in dogana” così come appaiono negli accordi commerciali. Questi accordi stabiliscono inoltre requisiti generali su come i prodotti possono beneficiare dello status preferenziale, compresi i criteri per i prodotti “interamente ottenuti” e ciò che costituisce “lavorazione sufficiente”.

I prodotti devono essere sottoposti a processi specifici, delineati negli allegati o nei protocolli, per beneficiare dell’origine preferenziale. Tuttavia, alcuni processi sono ritenuti insufficienti, con variazioni tra gli accordi.

Nel determinare l’origine, componenti come l’imballaggio (ad esempio, una scatola di scarpe) e accessori o pezzi di ricambio devono essere considerati in base alle linee guida contenute negli accordi.

Disposizioni Particolari e Variazioni

Gli assortimenti negli accordi commerciali riguardano come determinare l’origine di insiemi di prodotti con origini diverse, garantendo un’accurata determinazione dell’origine per l’intero assortimento. 

Gli elementi neutri, come l’elettricità, sono considerati non influenti nella determinazione dell’origine. I requisiti territoriali impongono che i prodotti debbano mantenere il loro status di origine nel paese di origine ed essere trasportati direttamente nel paese di destinazione senza essere trasformati altrove. 

Inoltre, esistono linee guida per esporre le merci alle mostre senza comprometterne lo status preferenziale.

4. Dazi doganali e prova dell’origine

La regola del non rimborso vieta rimborsi o esenzioni dai dazi doganali se un prodotto non soddisfa i criteri di origine. Per certificare l’origine preferenziale, vengono delineate le procedure per il rilascio dei certificati di circolazione come EUR.1 o EUR-MED. Inoltre, le normative regolano il modo in cui gli esportatori autorizzati possono rilasciare certificati di prova di origine.

Cooperazione amministrativa e documentazione

La cooperazione amministrativa negli accordi commerciali prevede che le autorità doganali forniscano assistenza reciproca per verificare le dichiarazioni di origine e garantire un’adeguata collaborazione. Ciò include procedure per gestire discrepanze ed errori nella documentazione per mantenere l’accuratezza e la conformità.

Confronti di accordi

I confronti tra i principali accordi evidenziano differenze e somiglianze tra i vari accordi commerciali. La Convenzione Pan-Euro-Mediterranea fornisce un quadro completo con definizioni, prescrizioni generali e requisiti di trasformazione, compresi allegati specifici che dettagliano le norme di origine.

Al contrario, l’accordo con il Giappone pone l’accento sull’acquacoltura e prevede requisiti di trasformazione specifici. L’accordo del Regno Unito si concentra sui dettagli di classificazione e trattamento specifici del Regno Unito. Nel frattempo, l’accordo canadese condivide requisiti di trattamento simili con il Giappone e il Regno Unito, ma presenta lievi variazioni nelle definizioni e nelle regole.

Le definizioni e i requisiti di elaborazione variano a seconda degli accordi commerciali. Le definizioni spesso differiscono nell’ordine e nell’enfasi, ad esempio l’attenzione alla “produzione” in alcuni accordi rispetto all'”acquacoltura” in altri. Allo stesso modo, i requisiti di trattamento vengono confrontati in base alle regole per il trattamento sufficiente e insufficiente, rivelando piccole differenze nella terminologia e nell’applicazione tra gli accordi.

Quando studi gli accordi commerciali internazionali, concentrati sui punti fondamentali:

  • Definizioni: comprendere i termini chiave.
  • Requisiti generali: Sapere cosa rende preferenziale un prodotto.
  • Regole di elaborazione: Essere consapevoli dei processi necessari e insufficienti.
  • Prova di origine: Acquisisci familiarità con le procedure di certificazione e gli esportatori autorizzati.

Concentrandosi su queste aree e comprendendo i requisiti specifici di ciascun accordo, le aziende possono affrontare le complessità dell’origine del prodotto e garantire il rispetto delle norme sul trattamento preferenziale.

Regole degli accordi tessili e commerciali

Nel contesto degli accordi commerciali, i tessili sono specificatamente coperti dai capitoli 50-63. Questi capitoli delineano le regole e le tolleranze applicabili ai prodotti tessili.

Gli accordi del Giappone specificano che per i prodotti classificati nei capitoli da 1449 a 6497, la tolleranza generale è del 10% del prezzo franco fabbrica del prodotto. I tessili (capitoli 50-63) vengono trattati separatamente con le loro specifiche tolleranze.

L’accordo con il Regno Unito introduce una distinzione tra tolleranza di peso e tolleranza di valore. Per i prodotti dei capitoli 2, 4 e 24 del Sistema Armonizzato (esclusi i prodotti della pesca), il peso dei materiali non originari non deve superare il 15% del peso totale del prodotto.

Differenze chiave nella tolleranza e nella conformità

I livelli di tolleranza per i prodotti commerciali variano a seconda degli accordi. In Giappone, la tolleranza generale per i prodotti non tessili è pari al 10% del prezzo franco fabbrica. Tuttavia, i tessili sono soggetti a norme specifiche con livelli di tolleranza potenzialmente diversi. 

Un’eccezione degna di nota è il Regno Unito, dove ad alcuni capitoli si applica una tolleranza di peso del 15%, una deviazione non comunemente riscontrata in altri accordi.

Quando si applicano le tolleranze, tenere presente i requisiti specifici di ciascun accordo. Paesi diversi hanno regole uniche e il rispetto di queste regole è fondamentale per mantenere il trattamento preferenziale.

Cumulo e territorialità

Le regole sul cumulo variano a seconda degli accordi commerciali. La Convenzione Pan-Euro-Mediterranea (PEM) offre ampie possibilità di cumulo, facilitando complessi processi di produzione tra paesi. 

Al contrario, il Giappone presenta un approccio più diretto al cumulo, concentrandosi su applicazioni più semplici. Il Regno Unito e il Canada aderiscono alle tradizionali regole di cumulo con solo piccole variazioni.

Inoltre, il principio di territorialità impone generalmente che le merci originarie esportate in un altro paese siano considerate non originarie se reimportate a meno che non venga fornita la prova che non hanno subito ulteriore lavorazione.

Trasporto diretto e reimportazione

Le regole del trasporto diretto variano in base all’accordo. Secondo la Convenzione Pan-Euro-Mediterranea (PEM), le merci possono essere trasportate, trasbordate o sottoposte a operazioni minime per mantenere le loro condizioni, ma non devono essere sottoposte a ulteriore lavorazione. 

Il Giappone e il Regno Unito consentono operazioni minori, come l’apposizione di etichette o sigilli, purché tali attività avvengano sotto controllo doganale. 

Per quanto riguarda la reimportazione delle merci, la regola generale prevede che i prodotti reimportati nel paese di origine debbano essere identici a quelli inizialmente esportati e non debbano aver subito alcuna lavorazione aggiuntiva.

Prova di origine

I requisiti di documentazione variano a seconda degli accordi commerciali. La Convenzione Pan-Euro-Mediterranea (PEM) utilizza certificati come EUR.1 ed EUR-MED per certificare l’origine. Il Giappone utilizza il sistema di registrazione REX, che consente agli importatori di dichiarare autonomamente la propria origine.

 Il Regno Unito e il Canada seguono pratiche simili al PEM ma con lievi variazioni. In termini di validità, il Giappone impone criteri di dichiarazione specifici per qualificarsi per il trattamento preferenziale, mentre il Regno Unito e il Canada aderiscono a pratiche standard per la prova di origine e le dichiarazioni.

Separazione contabile e quote

La separazione contabile è fondamentale per garantire che le merci originate preferenzialmente non vengano mescolate con merci non preferenziali durante la produzione. Ciò comporta il mantenimento di registri precisi delle merci che entrano ed escono dal magazzino. 

Inoltre, alcuni accordi commerciali stabiliscono quote per prodotti specifici, semplificando le norme sull’origine entro questi limiti. Ad esempio, l’accordo UE-Canada prevede quote per vari settori, come quello tessile e dell’abbigliamento, per gestire il commercio in modo più efficace.

Regole di origine e quote commerciali

Le norme di origine determinano l’origine di un prodotto e sono fondamentali per l’applicazione degli accordi commerciali preferenziali. Specificano come un prodotto deve essere fabbricato per beneficiare di tariffe più basse o altri benefici previsti dagli accordi commerciali.

Le tolleranze generali per i tessili ai sensi dei capitoli 50-63 del sistema armonizzato consentono generalmente una tolleranza fino al 10% del prezzo franco fabbrica, sebbene a questi prodotti si applichino norme specifiche. 

Per le altre merci dei capitoli 2, 4 e 24, i materiali non originari non devono superare il 15% del peso totale. 

Le regole sul cumulo consentono ai materiali di un paese di essere considerati originari se vengono utilizzati nella produzione in un altro paese, con accordi diversi che applicano regole diverse sul modo in cui vengono trattati i materiali provenienti da più paesi. 

Le norme sulla territorialità generalmente richiedono che le merci siano trasportate direttamente dal paese esportatore al paese importatore, sebbene operazioni minori come l’apposizione di etichette o sigilli possano essere consentite se condotte sotto controllo doganale.

Quote

Le quote limitano la quantità di determinati prodotti che possono essere importati a condizioni preferenziali. Queste quote vengono assegnate annualmente e gestite in base all’ordine di arrivo.

  • Tessili: Ai prodotti tessili si applicano quote specifiche, con regole dettagliate sulle quantità massime che possono essere importate.
  • Tonno in scatola: Esistono quote per il tonno in scatola, che comprende vari tipi come il tonnetto striato. Le norme specificano le quantità massime e le condizioni alle quali questi prodotti possono essere importati.
  • Prodotti in alluminio: Per i prodotti in alluminio vengono fissate quote annuali, con limiti e regolamenti specifici. Queste quote sono soggette a modifiche, con riduzioni previste per gli anni futuri.

Certificazione di Origine

Per beneficiare delle tariffe preferenziali, i prodotti devono essere certificati come originari secondo norme specifiche.

  • Sistemi di certificazione: Sistemi come il sistema REX (Esportatore Registrato) vengono utilizzati per certificare l’origine dei prodotti. Diversi accordi commerciali possono avere requisiti di certificazione unici.
  • Dichiarazioni: Gli esportatori devono fornire dichiarazioni di origine accurate per poter beneficiare del trattamento preferenziale. Il processo prevede la presentazione di documentazione che dimostri che il prodotto soddisfa i criteri di origine.

Regole di origine alternative

Alcuni accordi commerciali consentono norme di origine alternative, che forniscono flessibilità nel modo in cui i prodotti possono beneficiare di un trattamento preferenziale.

  • Prodotti di esempio: Questi includono prodotti come accumulatori e celle di batterie, per i quali si applicano regole alternative come cambiamenti negli articoli doganali o criteri basati sul valore.
  • Periodo di applicazione: Norme alternative possono essere applicabili per periodi specifici e possono cambiare nel tempo. Ad esempio, alcune regole potrebbero essere in vigore fino al 31 dicembre 2026, dopodiché potrebbero essere aggiornate.

Comprendere queste regole e quote è essenziale per le aziende coinvolte nel commercio internazionale per garantire la conformità e ottimizzare i benefici derivanti dagli accordi commerciali preferenziali.

Conclusione

Per gestire in modo efficace gli accordi commerciali internazionali, le aziende devono comprendere e rispettare le regole di origine, i requisiti territoriali e i processi di certificazione. Garantendo il rispetto di queste linee guida, le aziende possono sfruttare i vantaggi commerciali preferenziali e ottimizzare le proprie strategie commerciali internazionali. Rimanere informati sui dettagli specifici degli accordi aiuta le aziende a migliorare la conformità e a garantire condizioni favorevoli nelle loro operazioni globali.

Subscribe
Notify of
guest
0 Comments
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments

Latest Article

Let's Get Social

Subscribe today

More Related

Evoluzione dell’origine preferenziale nel commercio internazionale || Certificazioni Eur1, Eur-Med, Cumulo e Trattato

L’origine preferenziale nel commercio internazionale è vitale per le imprese che cercano riduzioni tariffarie nell’ambito di accordi commerciali come la Convenzione Pan-Euro-Mediterranea (PEM). Comprendere...

Origine dell’artigianato || Certificazioni Eur1, Eur-Med, Cumulo e trattato

Le complessità degli accordi commerciali internazionali spesso ruotano attorno alle regole di origine e al cumulo, meccanismi essenziali che determinano se le merci possono...

Origine delle professioni in materia doganale || Certificazioni Eur1, Eur-Med, Cumulo e trattato

Comprendere l’origine delle merci è un aspetto cruciale delle questioni doganali, soprattutto per coloro che sono coinvolti nel commercio internazionale all’interno dell’Unione Europea. Questa...
0
Would love your thoughts, please comment.x
()
x